La Chocolate valley tra passato e presente.
L’Azienda Amedei e i De Bondt sono stati, insieme con Andrea Slitti, i protagonisti della nascita della Chocolate valley della Toscana. Una strada di cioccolatieri che da Firenze arrivava fino a Pisa.
Lo scorso anno Compagnia del Cioccolato, con i suoi degustatori, ha visitato Slitti che per la prima volta ha aperto la sua nuova fabbrica di Monsummano Terme. Quest’anno con una delegazione ancora più numerosa è arrivata alla fabbrica di Amedei che dalla sua fondazione sta in una vecchia fonderia ristrutturata alla Rotta di Pontedera.
Una grande emozione serpeggiava tra i soci e i simpatizzanti di Compagnia nel varcare la porta a vetri di Amedei dopo aver ammirato i bellissimi disegni a colori con i frutti del cacao che caratterizzano la facciata principale.

Giuseppe Vecchione, l’attuale manager di punta dell’azienda, e Francesca Burla, la responsabile dell’ospitalità, hanno guidato la delegazione come “novelli Virgilio” tra i meandri della fabbrica non prima di una esaustiva degustazione dei prodotti più iconici dell’azienda.
L’impatto, fin da subito positivo, è stato dato dalla visione delle macchine di lavorazione risalenti alla prima parte del secolo scorso, appositamente volute e acquistate in diversi laboratori europei per caratterizzare l’azienda all’artigianalità più spinta.
L’interessante visita al reparto produttivo ha portato il gruppo dei nostri visitatori a degustare anche i campioni di cacao durante le fasi di lavorazione e apprezzare così l’evoluzione gustativa e aromatica della massa.
La prima macchina che si incontra è ovviamente la tostatrice, indispensabile per caratterizzare il futuro cioccolato e consentire alle fave di ridurre l’umidità e l’acidità, annullare i microorganismi, sviluppare i precursori degli aromi
Poi la decorticazione delle fave e la loro frantumazione, la graniglia ottenuta è setacciata per separare le varie dimensioni destinate a utilizzi diversi.
La macinatura che rende la granella tostata una cremosa pasta di cacao.
Con l’impiego di presse idrauliche si può separare la parte grassa, il burro, dalla parte magra e scura per ottenere varie preparazioni fra le quali il cacao in polvere
La raffinazione che elimina i grumi rimasti dalle masse di cacao decise dal cioccolatiere
La conca e la temperatrice armonizzano e cristallizzano la massa di cacao
Il cioccolato semiliquido è pronto per essere versato negli stampi e ottenere tavolette, praline ed altro. Una delizia tiepida e aromatica alla quale nessuno si può sottrarre.

Nel pomeriggio la visita è proseguita al nuovo negozio di Manufatto Cacao dove l’accoglienza è stata di Cecilia Iacobelli e Paul De Bond.

Un bel negozio pieno di oggetti per il cacao e il tè con tutta la produzione che da anni caratterizza il lavoro dei De Bond. Pluripremiati da Compagnia del Cioccolato, è loro la Pralina migliore dei Vent’anni del Premio Tavoletta d’Oro, la mitica doppia pralina al Ben Ryè. Ma tutta la loro produzione continua a raccontare della loro grande ricerca sugli speziati, sulle differenti percentuali sia al latte che fondenti e sui dragèes.
E’ stato un grande piacere incontrarli di nuovo seppure con una nuova azienda, nuova di nome, ma gli interpreti sono gli stessi.
La giornata si è conclusa con un regalo molto apprezzato, una grande e gustosissima torta porzionata offerta da loro alla cena sociale presso il Ristoro Re di Puglia.
Un bel Choco Day che ha consentito l’incontro di tanti amici, di tanti soci e due ottime aziende di cioccolato!
27 ottobre 2024
Open Day 2023 di Compagnia del Cioccolato, domenica 1 ottobre alla fabbrica Slitti
Domenica 1 ottobre, Andrea Slitti apre la sua fabbrica presso Monsummano Terme, ai soci di Compagnia del Cioccolato.
Eventi segnalati a cura della Tavoletta di Milano 2 e di Roberta Cingolani
Eventi guidati da Roberta Cingolani, Chocolate Taster Per info [email protected] 340 5236461
Premio a Gilberto Mora dall'Universidad de Los Andes in Venezuela
Il Rettore dell'Universidad de Los Andes di Mérida (Venezuela) ha premiato Il Presidente di Compagnia del Cioccolato Gilberto Mora per la sua attività di ricerca e selezione delle migliori piantagioni venezuelane.